TIPI DI REAZIONI

Reazioni allergiche da puntura di Imenotteri

Le reazioni allergiche (provocate da anticorpi di tipo IgE) possono essere di varia gravità.

Reazioni locali estese: edema (gonfiore) nella sede della puntura con diametro superiore a 10 centimetri che dura per almeno 24-48 ore.

Reazioni generalizzate: possono interessare vari organi ed apparati con quadri di diversa gravità (vedi tabella con classificazione delle reazioni allergiche da punture di insetti in gradi). Le reazioni alle punture di Imenotteri possono essere molto gravi e, in alcuni casi, anche mortali se non viene effettuato un tempestivo intervento. E’ quindi indispensabile che la persona che ha avuto una reazione generalizzata o una reazione locale estesa si rivolga ad un centro specializzato per fare una corretta diagnosi e per stabilire in base alla gravità della reazione riportata ed al grado di rischio, la strategia preventivo-terapeutica.

Reazioni generalizzate (classificazione di Mueller)

Grado I (lieve): Orticaria generalizzata, prurito, malessere generale, ansia.

Grado II (moderata): edema generalizzato, costrizione toracica, fischio espiratorio, vertigini, dolore addominale, nausea, vomito.

Grado III (grave): dispnea (difficoltà a respirare), disfagia (difficoltà a deglutire), disfonia (voce rauca), stato confusionale, angoscia.

Grado IV (shock): cianosi, caduta della pressione, incontinenza sfinterica con perdita di feci o urine, perdita di conoscenza.

Il rischio di reazioni allergiche gravi, in occasione di una successiva puntura di Imenotteri in soggetti sensibilizzati, dipende dal grado di gravità della reazione presentata in seguito all’ultima puntura:

meno del 5% dei soggetti che hanno presentato una reazione locale estesa svilupperà una reazione generalizzata ad una successiva puntura

il 50 – 65% di quelli che hanno avuto una reazione generalizzata svilupperà invece una reazione analoga o più grave.

Gli apicoltori e coloro che svolgono per motivi di lavoro o di hobby attività all’aria aperta (agricoltori, giardinieri, operatori ecologici) sono soggetti “a rischio”. Nella categoria degli apicoltori il rischio di reazioni allergiche risulta inversamente proporzionale al numero di punture ricevute per anno; gli apicoltori punti molto frequentemente (più di 50 per stagione) raramente sviluppano reazioni generalizzate in quanto vanno incontro ad una desensibilizzazione “spontanea”. Qualora però non vengano punti per un certo periodo di tempo (che varia da soggetto a soggetto, in genere diversi mesi ma più spesso diversi anni), possono perdere l’immunità acquisita ed avere reazioni generalizzate in occasione di una nuova puntura.

Le punture al capo o al collo provocano in genere reazioni più gravi.

L’ape inocula da 50 a 100 microgrammi di veleno per puntura mentre i vespidi inoculano da 5 a 15 microgrammi di veleno per puntura. I soggetti allergici al veleno d’ape presentano pertanto un rischio maggiore di reazioni generalizzate alla successiva puntura.