L’ALLERGIA

In Italia gli insetti più frequentemente responsabili di manifestazioni allergiche gravi sono gli imenotteri pungitori ed in particolare l’ape (Apis mellifica), la vespa (Polistes spp), il giallone (Vespula spp) ed il calabrone (Vespa spp). Solo le femmine sono provviste di pungiglioni velenosi.

Riconoscimento dell’insetto pungitore

Le api appartengono alla famiglia degli Apidi, vivono in colonie molto numerose (le arnie). Sono scarsamente aggressive in condizioni normali, pungono solo quando si sentono minacciate o quando il loro nido è in pericolo. Possiedono un pungiglione seghettato (come un amo da pesca) che rimane infisso nella cute nella sede della puntura; l’ape vola via e muore rapidamente in quanto al pungiglione restano attaccati non solo il sacco velenifero ma anche una parte dell’intestino.

Quest’ultima caratteristica è importante perché può permettere l’identificazione dell’insetto.

Le vespe, i gialloni e i calabroni appartengono alla famiglia dei Vespidi. In genere il loro pungiglione è liscio e non va perduto con una puntura. Perciò uno stesso insetto può pungere diverse volte. Costruiscono nidi cartacei di fibre di legno.

Le vespe del genere Polistes (o “vespe dai nidi di carta”, in inglese “paper wasp”) sono di dimensione medie (non oltrepassano 15 mm di lunghezza), con un torace stretto ed un addome ovalare, possono essere di colore rosso, marrone, nero o striati.

In Europa le specie più diffuse sono: Polistes dominulus, Polistes gallicus ed in minor misura Polistes nimphus. Per la loro identificazione sono utili le caratteristiche del loro nido: i polistini costruiscono nidi di materiale cartaceo, privi di involucro esterno, in luoghi soleggiati ed asciutti, sotto i tetti delle case, nelle grondaie delle abitazioni, sui rami di arbusti. Sono meno aggressive di altri Vespidi. Sono insetti attratti da frutta matura ed in genere dalle sostanze zuccherine. La loro puntura può essere inizialmente quasi indolore fino a che la reazione non è iniziata.

Le vespe del genere Vespula dette “gialloni” o “vespe terragnole”, presenti in Italia, appartengono alla specie Vespula germanica ed alla specie Vespula vulgaris. Come il calabrone hanno un addome tronco a livello dell’inserzione al torace, con caratteristiche strisce gialle e nere. Formano nidi voluminosi, sotto il terreno od in luoghi riparati e disabitati. Sono molti aggressivi ed il loro pungiglione permette più punture senza causare danno all’insetto (solo una minoranza di gialloni può lasciare il pungiglione nella cute del soggetto). Sono carnivori. Si incontrano in particolare alla fine dell’estate.

I calabroni (genere Vespa) presenti in Italia appartengono principalmente a 2 specie: la Vespa crabro diffusa su tutto il territorio italiano e la Vespa orientalis presente esclusivamente nelle regioni meridionali. Sono di grosse dimensioni (circa 35 mm di lunghezza), di colore bruno, con addome tronco a livello della sua inserzione al torace e variegato di giallo. Costruiscono nidi voluminosi (vespai) nei cavi degli alberi, negli anfratti di muri o muraglioni. Sono attratti dalle sostanze zuccherine per cui si incontrano in particolare nella tarda estate – autunno (periodo della vendemmia). La loro puntura è assai dolorosa.

Il veleno di Imenotteri

Il veleno presente nel pungiglione degli Imenotteri contiene:

sostanze con attività tossica e irritante che provocano a tutti una reazione locale nella sede della puntura con dolore, arrossamento, gonfiore. Reazioni generalizzate di tipo tossico si possono osservare in caso di punture multiple contemporanee. Le reazioni di tipo tossico compaiono più tardivamente e si sviluppano più lentamente rispetto alle reazioni allergiche

sostanze allergizzanti capaci di sensibilizzare soggetti predisposti geneticamente, che in seguito ad una successiva puntura possono presentare reazioni allergiche anche gravi che insorgono entro pochi minuti o comunque entro un’ora dalla puntura, aumentando rapidamente di intensità.